venerdì 7 marzo 2008

Negroponte in Italia: il mio laptop porta l’istruzione ai bambini del mondo

Ciao Amici...,

ho letto questo articolo su PANORAMA.IT
e ve lo riporto cosi' com'è...

Trovo che sia un'iniziativa intelligente e utile...,
comunque ...
giudicate voi....


Andymico65

http://flickr.com/photos/topgold/2049141626/


65 anni, ideatore del Mit MediaLab di Boston da poco abbandonato per una scommessa non da poco: sconfiggere il "digital-divide" nel mondo.

Nicholas Negroponte è da sempre alle prese con sfide difficili.

E tale è il suo laptop da 100 dollari (ora si chiama XO-1) che vorrebbe vedere nelle mani di ogni bambino del pianeta e che in questi giorni sbarca ufficialmente in Italia, con una presentazione pubblica a Firenze a cui parteciperà lo stesso Negroponte venerdì 7 marzo.

One Laptop per Child arriva in Italia.

Che reazione si aspetta dal nostro paese?

E cosa possono fare le istituzioni italiane per supportare il suo progetto?

Al momento stiamo esplorando i gemellaggi tra città e scuole.

L’idea è di far acquistare alle scuole elementari italiane un certo numero di laptop e al tempo stesso finanziare un numero equivalente di laptop per i bambini di una o due città in Africa.

In questo modo si riesce a connettere le culture.

Al momento, Firenze è stata la prima a muoversi.

Speriamo che presto seguiranno anche altre città.

Lo scopo di 150 milioni di utenti nel mondo entro la fine del 2008 sembra irraggiungibile.

Fino allo scorso gennaio, sono stati distribuiti solo 602.000 laptop…

Certo, siamo in ritardo, ma possiamo ancora farcela a distribuirne 150 milioni entro la fine del 2009.

Non importa che siano per forza i nostri laptop, basta che si riesca a mettere in connessione i bambini di tutto il mondo.

Olpc è un programma umanitario, non una compagnia commerciale.

http://flickr.com/photos/scobleizer/2232684600/


Stringere accordi direttamente con i governi dei paesi in via di sviluppo non si è rivelato molto proficuo.

Quali strategie di diffusione ha in mente per il futuro?

Non abbiamo abbandonato la strategia degli accordi diretti.
L’abbiamo però diversificata, allontanandoci dai sei paesi più grandi e ricchi (Brasile, Argentina, Nigeria, Pakistan, Thailandia, Libia).

Ora ci concentriamo su paesi più piccoli, come il Perù e l’Uruguay.

Allo stesso tempo, stiamo sperimentando il progetto Give One Get One in tutto il mondo. Abbiamo già distribuito circa 170.000 laptop.

Dall’Africa sono giunte alcune voci contrarie al suo progetto: ci sono altre e più drammatiche questioni da risolvere prima dei computer.

Cosa ne pensa?

Basta sostituire la parola “laptop” con “istruzione” e questi argomenti non hanno
più senso.

Il programma Give One Get One prevede che per ogni laptop acquistato nel mondo occidentale ne venga regalato uno ai paesi in via di sviluppo.

Crede che Xo possa attrarre anche i ragazzi occidentali, abituati a Pc e periferiche molto sofisticate?

Sì, non è stato progettato per i bambini del mondo sviluppato, ma ha comunque un forte appeal, soprattutto per le caratteristiche collaborative del suo hardware.

Altro dato davvero unico è il software e l’hardware per processare i suoni.

Lei parla del suo laptop come delle macchine che insegnano ad apprendere.
Ci può fare un esempio?

Il nostro laptop è in grado di lavorare su diversi fronti.

La sua architettura riflette il pensiero costruttivista di “imparare facendo”. Le porte audio, ad esempio, offrono input di ogni tipo: in questo modo i bambini possono costruire periferiche ed utilizzare strumenti di test e misurazione.

Crede davvero che la Rete potrà cambiare il mondo? O quantomeno renderlo un posto migliore?

Sì. Internet offre alle diverse culture la possibilità di entrare in contatto e imparare l’una dall’altra. I bambini ormai sono inevitabilmente globali.

E’importante che già da piccoli capiscano che non si conosce qualcosa, se prima non la si affronta da diversi punti di vista.

A complicarvi la vita, è arrivata la concorrenza di giganti come Microsoft e Intel, che hanno preso a distribuire laptop e software low-cost nei paesi in via di sviluppo.

Microsoft non è in competizione, ma sta collaborando con Olpc.

I recenti annunci vanno proprio in questa direzione: hanno sviluppato una versione di Windows per i laptop XO.

La stanno testando e sembra funzionare proprio bene. Intel, invece, è ora in competizione con noi, nonostante all’inizio fosse un nostro partner.

E questa è stata proprio una brutta mossa.

Olpc era nel mezzo di una guerra proxy tra Amd e Intel. Ma ora Intel sembra che sia in concorrenza con i suoi stessi clienti.

Scritto da: nicolabruno

Questo articolo è tratto da PANORAMA.IT



Link all'articolo su Panorama.it:
http://blog.panorama.it/hitechescienza/2008/03/06/negroponte-in-italia-il-mio-laptop-porta-listruzione-ai-bambini-del-mondo/




VIDEO: Negroponte su One Laptop per Child


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